Daniele, 1

La Sacra Bibbia (Versione CEI 1974)

1 L'anno terzo del regno di Ioiakìm re di Giuda, Nabucodònosor re di Babilonia marciò su Gerusalemme e la cinse d'assedio.

2 Il Signore mise Ioiakìm re di Giuda nelle sue mani, insieme con una parte degli arredi del tempio di Dio, ed egli li trasportò in Sennaàr e depositò gli arredi nel tesoro del tempio del suo dio.

3 Il re ordinò ad Asfenàz, capo dei suoi funzionari di corte, di condurgli giovani israeliti di stirpe reale o di famiglia nobile,

4 senza difetti, di bell'aspetto, dotati di ogni scienza, educati, intelligenti e tali da poter stare nella reggia, per essere istruiti nella scrittura e nella lingua dei Caldei.

5 Il re assegnò loro una razione giornaliera di vivande e di vino della sua tavola; dovevano esser educati per tre anni, al termine dei quali sarebbero entrati al servizio del re.

6 Fra di loro vi erano alcuni Giudei: Daniele, Anania, Misaele e Azaria;

7 però il capo dei funzionari di corte chiamò Daniele Baltazzàr; Anania Sadràch; Misaele Mesàch e Azaria Abdènego.

8 Ma Daniele decise in cuor suo di non contaminarsi con le vivande del re e con il vino dei suoi banchetti e chiese al capo dei funzionari di non farlo contaminare.

9 Dio fece sì che Daniele incontrasse la benevolenza e la simpatia del capo dei funzionari.

10 Però egli disse a Daniele: «Io temo che il re mio signore, che ha stabilito quello che dovete mangiare e bere, trovi le vostre facce più magre di quelle degli altri giovani della vostra età e io così mi renda colpevole davanti al re».

11 Ma Daniele disse al custode, al quale il capo dei funzionari aveva affidato Daniele, Anania, Misaele e Azaria:

12 «Mettici alla prova per dieci giorni, dandoci da mangiare legumi e da bere acqua,

13 poi si confrontino, alla tua presenza, le nostre facce con quelle dei giovani che mangiano le vivande del re; quindi deciderai di fare con noi tuoi servi come avrai constatato».

14 Egli acconsentì e fece la prova per dieci giorni;

15 terminati questi, si vide che le loro facce erano più belle e più floride di quelle di tutti gli altri giovani che mangiavano le vivande del re.

16 D'allora in poi il sovrintendente fece togliere l'assegnazione delle vivande e del vino e diede loro soltanto legumi.

17 Dio concesse a questi quattro giovani di conoscere e comprendere ogni scrittura e ogni sapienza e rese Daniele interprete di visioni e di sogni.

18 Terminato il tempo stabilito dal re entro il quale i giovani dovevano essergli presentati, il capo dei funzionari li portò a Nabucodònosor.

19 Il re parlò con loro, ma fra tutti non si trovò nessuno pari a Daniele, Anania, Misaele e Azaria, i quali rimasero al servizio del re;

20 in qualunque affare di sapienza e intelligenza su cui il re li interrogasse, li trovò dieci volte superiori a tutti i maghi e astrologi che c'erano in tutto il suo regno.

21 Così Daniele vi rimase fino al primo anno del re Ciro.




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Daniel 1 racconta la storia di quattro giovani ebrei che sono stati catturati a Babilonia e sono stati incaricati di mangiare dal cibo e dal vino del re, ma hanno rifiutato a causa delle loro credenze religiose. Hanno chiesto di mangiare solo verdure e acqua e Dio li ha benedetti, rendendoli più sani e più forti di altri prigionieri. Di seguito sono riportati cinque versi relativi ai temi di questo capitolo:

1 Corinzi 10:31: "Pertanto, se mangi o fai qualsiasi altra cosa, fai di tutto alla gloria di Dio." Questo verso parla dell'importanza di vivere una vita che onora Dio in tutte le aree, incluso ciò che mangiamo.

Proverbi 23:6-8: "Non mangiare il cibo acuto, né vuoi le tue prelibatezze, perché è come se qualcuno che pensa a te stesso:" Mangia e bevi ", ma non sei cuore con te. Vomiterai la delicatezza che mangiato e perderà le sue adorabili parole. " Questo verso avverte contro l'avidità e l'eccessivo amore per il cibo, dimostrando che le persone egoistiche non sono preoccupate per il benessere degli altri.

Atti 10:13-15: "Quindi una voce gli disse: 'Alzati, Peter, uccidi e mangia!' Ma Peter rispose: "Non è in alcun modo, signore! Non ho mai mangiato nulla di impuro o sporco". E la voce gli parlò per la seconda volta, "non impurnemente ciò che Dio ha purificato". "Questo versetto parla della purezza del cibo, una preoccupazione importante per gli ebrei ai tempi di Daniele.

Romani 14:17: "Perché il Regno di Dio non è né cibo né bevanda, ma giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo". Questo verso sottolinea l'importanza di cose più importanti del cibo, come la giustizia e la pace provenienti da Dio.

Marco 7:18-20: "Lui (Gesù) disse loro: 'Quindi anche tu? Non capisci che qualcosa che entra nell'uomo possa renderlo impuro? Per il bagno.' E così dichiarò tutti i cibi "puri". Questo verso mostra come Gesù ha spiegato che la purezza non è legata al cibo, ma alla nostra natura interiore e a ciò che ne deriva.


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