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  • Fece avvicinare i figli d'Aronne e mise un po' del sangue sul lobo del loro orecchio destro e sul pollice della loro mano destra e sull'alluce del loro piede destro. Poi sparse il resto del sangue intorno all'altare. (Levitico 8, 24)

  • Mise tutto ciò nelle mani di Aronne e nelle mani dei suoi figli e lo agitò nel gesto di presentazione alla presenza del Signore. (Levitico 8, 27)

  • i figli d'Aronne gli presentarono il sangue, egli intinse il dito nel sangue e lo mise sui corni dell'altare e versò il resto del sangue alla base dell'altare; (Levitico 9, 9)

  • ed egli mise tutte queste parti grasse sopra ai petti e le fece fumare sull'altare. (Levitico 9, 20)

  • Aronne prese l'incensiere come Mosè aveva detto e corse in mezzo all'assemblea: ed ecco il flagello era cominciato sul popolo. Mise l'incenso ed espiò per il popolo. (Numeri 17, 12)

  • Il Signore ascoltò la voce d'Israele e gli mise nelle mani i Cananei; Israele votò allo sterminio loro e le loro città, e quel luogo fu chiamato Corma. (Numeri 21, 3)

  • Mosè fece un serpente di bronzo e lo mise su un'asta; se un serpente mordeva un uomo e costui guardava il serpente di bronzo, viveva. (Numeri 21, 9)

  • Il Signore mise la parola nella bocca di Balaam e disse: "Ritorna da Balak e così parlerai". (Numeri 23, 5)

  • Il Signore si fece incontro a Balaam, mise la parola sulla sua bocca e disse: "Torna da Balak e dirai così". (Numeri 23, 16)

  • Tutto il popolo ch'era nella città si mise ad inseguirli gridando e si allontanarono dalla città. (Giosuè 8, 16)

  • Il Signore li mise in confusione davanti a Israele, infliggendo loro una grave sconfitta presso Gabaon; poi li inseguì verso la salita di Bet-Oron, continuando a percuoterli fino ad Azeka e a Makkeda. (Giosuè 10, 10)

  • Il Signore mise nelle mani d'Israele anche questa città e il suo re, facendola passare a fil di spada con tutti quelli che vi abitavano, non lasciandovi alcun superstite e trattò il suo re come aveva trattato il re di Gerico. (Giosuè 10, 30)


“Se precisamos ter paciência para suportar os defeitos dos outros, quanto mais ainda precisamos para tolerar nossos próprios defeitos!” São Padre Pio de Pietrelcina