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Un povero, di nome Lazzaro, sedeva alla sua porta a mendicare, tutto coperto di piaghe, (Vangelo secondo Luca 16, 20)
Finito negli inferi tra i tormenti, alzando lo sguardo verso l'alto, vide da lontano Abramo e Lazzaro che era con lui. (Vangelo secondo Luca 16, 23)
Allora gridò: "Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell'acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma". (Vangelo secondo Luca 16, 24)
Ma Abramo rispose: "Figlio, ricòrdati che hai ricevuto la tua parte di beni durante la tua vita, e Lazzaro parimenti le sofferenze. Ma adesso lui è consolato, tu invece sei tormentato. (Vangelo secondo Luca 16, 25)
C'era un malato, Lazzaro da Betània, il paese di Maria e di sua sorella Marta. (Vangelo secondo Giovanni 11, 1)
Maria era quella che aveva unto il Signore con profumo e gli aveva asciugato i piedi con i capelli; Lazzaro, che era ammalato, era suo fratello. (Vangelo secondo Giovanni 11, 2)
Gesù amava Marta e sua sorella e Lazzaro. (Vangelo secondo Giovanni 11, 5)
Detto questo, soggiunse: "Il nostro amico Lazzaro si è addormentato, ma vado a risvegliarlo". (Vangelo secondo Giovanni 11, 11)
Allora Gesù disse loro apertamente: "Lazzaro è morto (Vangelo secondo Giovanni 11, 14)
Quando Gesù arrivò, trovò che Lazzaro stava nella tomba già da quattro giorni. (Vangelo secondo Giovanni 11, 17)
Detto questo, gridò a gran voce: "Lazzaro, vieni fuori!". (Vangelo secondo Giovanni 11, 43)
Gesù, sei giorni prima della Pasqua, andò a Betània, dov'era Lazzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. (Vangelo secondo Giovanni 12, 1)