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Poi mise in mano al suo figlio Giacobbe il piatto gustoso e il pane che aveva preparato. (Genesi 27, 17)
Esaù prese allora ad osteggiare Giacobbe per la benedizione che suo padre gli aveva dato, e disse nel suo cuore: "Si avvicinano i giorni del lutto per mio padre e allora ucciderò mio fratello Giacobbe". (Genesi 27, 41)
Esaù vide che Isacco aveva benedetto Giacobbe, l'aveva mandato in Paddan-Aram per prendersi una moglie di là e gli aveva dato un comando in questi termini: "Non prender moglie tra le figlie di Canaan"; (Genesi 28, 6)
e Giacobbe aveva obbedito a suo padre e a sua madre ed era partito per Paddan-Aram. (Genesi 28, 7)
Allora si recò da Ismaele e si prese in moglie Macalat figlia di Ismaele, figlio di Abramo, sorella di Nebaiot, oltre le mogli che aveva. (Genesi 28, 9)
E sognò di vedere una scala che poggiava sulla terra, mentre la sua cima raggiungeva il cielo; ed ecco: gli angeli di Dio salivano e scendevano per essa. (Genesi 28, 12)
Guardò, ed ecco un pozzo nella steppa e vi erano là tre greggi di pecore accovacciate vicino ad esso, perché a quel pozzo solevano abbeverarsi le greggi; ma la pietra sulla bocca del pozzo era molto grande. (Genesi 29, 2)
Si solevano radunare là tutte le greggi e allora i pastori rotolavano via la pietra dalla bocca del pozzo e abbeveravano le pecore; poi riponevano la pietra al suo posto, sulla bocca del pozzo. (Genesi 29, 3)
Or Làbano aveva due figlie. Il nome della maggiore era Lia e il nome della minore era Rachele. (Genesi 29, 16)
Ma Lia aveva gli occhi smorti, mentre Rachele era bella di forma e bella di aspetto, (Genesi 29, 17)
Rachele vide che non poteva partorire figlioli a Giacobbe. Allora Rachele diventò gelosa della sorella e disse a Giacobbe: "Dammi dei figli, se no muoio!". (Genesi 30, 1)
Allora Lia, vedendo che aveva cessato di partorire, prese Zilpa, la propria schiava, e la diede in moglie a Giacobbe. (Genesi 30, 9)