Talált 138 Eredmények: discendenti di Levi

  • Ci siamo detti: Se in avvenire essi diranno questo a noi o ai nostri discendenti, risponderemo: "Guardate la forma dell'altare del Signore, che i nostri padri hanno costruito, non per olocausti o per sacrifici, ma perché fosse testimonianza fra noi e voi". (Giosuè 22, 28)

  • Cheber, il Kenita, si era separato dai Keniti, discendenti di Obab, suocero di Mosè, e aveva piantato le tende alla Quercia di Saannàim, che è presso Kedes. (Giudici 4, 11)

  • e Isbi-Benòb, uno dei discendenti di Rafa, con una lancia del peso di trecento sicli di bronzo e portando una spada nuova, manifestò il proposito di uccidere Davide; (Samuele 2 21, 16)

  • Dopo questo, ci fu un'altra battaglia con i Filistei, a Gob. Allora Sibbecài di Cusa uccise Saf, uno dei discendenti di Rafa. (Samuele 2 21, 18)

  • e cioè i loro discendenti rimasti dopo di loro nella terra, coloro che gli Israeliti non avevano potuto votare allo sterminio, Salomone li arruolò per il lavoro coatto da schiavi, come è ancora oggi. (Re 1 9, 21)

  • Egli edificò templi sulle alture e costituì sacerdoti, presi da tutto il popolo, i quali non erano discendenti di Levi. (Re 1 12, 31)

  • Questi sono i figli d'Israele: Ruben, Simeone, Levi, Giuda, Ìssacar, Zàbulon, (Cronache 1 2, 1)

  • Figli di Giònata: Pelet e Zaza. Questi furono i discendenti di Ieracmeèl. (Cronache 1 2, 33)

  • e le famiglie degli scribi che abitavano a Iabes: i Tiratei, i Simatei e i Sucatei. Questi sono i Keniti, discendenti da Cammat, padre della casa di Recab. (Cronache 1 2, 55)

  • Questi sono i discendenti del padre di Etam: Izreèl, Isma e Idbas; la loro sorella si chiamava Aslelponì. (Cronache 1 4, 3)

  • Simei ebbe sedici figli e sei figlie, ma i suoi fratelli non ebbero molti figli: tutte le loro famiglie non si moltiplicarono come quelle dei discendenti di Giuda. (Cronache 1 4, 27)

  • Trovarono pascoli pingui e buoni; la regione era estesa, tranquilla e quieta, poiché prima vi abitavano i discendenti di Cam. (Cronache 1 4, 40)


“Pobres e desafortunadas as almas que se envolvem no turbilhão de preocupações deste mundo. Quanto mais amam o mundo, mais suas paixões crescem, mais queimam de desejos, mais se tornam incapazes de atingir seus objetivos. E vêm, então, as inquietações, as impaciências e terríveis sofrimentos profundos, pois seus corações não palpitam com a caridade e o amor. Rezemos por essas almas desafortunadas e miseráveis, para que Jesus, em Sua infinita misericórdia, possa perdoá-las e conduzi-las a Ele.” São Padre Pio de Pietrelcina