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  • Così dunque tornò Noemi con Rut, la moabita, sua nuora, venuta dai campi di Moab. Esse arrivarono a Betlemme quando si cominciava a mietere l'orzo. (Rut 1, 22)

  • Il sovrintendente dei mietitori rispose: "È una giovane moabita, quella tornata con Noemi dai campi di Moab. (Rut 2, 6)

  • Allora Booz disse a colui che aveva il diritto di riscatto: "Il campo che apparteneva al nostro fratello Elimèlec, lo mette in vendita Noemi, tornata dai campi di Moab. (Rut 4, 3)

  • Ma essi dimenticarono il Signore, loro Dio, ed egli li consegnò in potere di Sìsara, capo dell'esercito di Asor, e in mano dei Filistei e in mano del re di Moab, che mossero loro guerra. (Samuele 1 12, 9)

  • Saul si assicurò il regno su Israele e combatté contro tutti i nemici all'intorno: contro Moab e gli Ammoniti, contro Edom e i re di Soba e i Filistei, e dovunque si volgeva, aveva successo. (Samuele 1 14, 47)

  • Davide partì di là e andò a Mispa di Moab e disse al re di Moab: "Permetti che risiedano da voi mio padre e mia madre, finché sappia che cosa Dio vuol fare di me". (Samuele 1 22, 3)

  • Li condusse al re di Moab e rimasero con lui finché Davide rimase nel rifugio. (Samuele 1 22, 4)

  • Poi veniva Benaià, figlio di Ioiadà, uomo valoroso, di molte prodezze, originario di Kabseèl. Egli uccise i due figli di Arièl, di Moab; inoltre, sceso in una cisterna in un giorno di neve, vi abbatté un leone. (Samuele 2 23, 20)

  • Dopo la morte di Acab, Moab si ribellò a Israele. (Re 2 1, 1)

  • Il re di Moab, Mesa, era un allevatore di pecore. Egli inviava come tributo al re d'Israele centomila agnelli e la lana di centomila arieti. (Re 2 3, 4)

  • Ma alla morte di Acab il re di Moab si ribellò al re d'Israele. (Re 2 3, 5)

  • Dopo essere partito mandò a dire a Giòsafat, re di Giuda: "Il re di Moab si è ribellato contro di me; verresti con me alla guerra contro Moab?". Egli rispose: "Verrò; conta su di me come su di te, sul mio popolo come sul tuo, sui miei cavalli come sui tuoi". (Re 2 3, 7)


“Pobres e desafortunadas as almas que se envolvem no turbilhão de preocupações deste mundo. Quanto mais amam o mundo, mais suas paixões crescem, mais queimam de desejos, mais se tornam incapazes de atingir seus objetivos. E vêm, então, as inquietações, as impaciências e terríveis sofrimentos profundos, pois seus corações não palpitam com a caridade e o amor. Rezemos por essas almas desafortunadas e miseráveis, para que Jesus, em Sua infinita misericórdia, possa perdoá-las e conduzi-las a Ele.” São Padre Pio de Pietrelcina